Milano Su Misura

Prima di trattare del Trofeo, occorre specificare che Milano Su Misura non ha avuto alcun tipo di vinti ma solo vincitori. In un momento così complesso per il mondo intero così come per la sartoria, 36 artigiani dalle mani d’oro si sono riuniti per dare il meglio di sé. Questo vale più di ogni alloro intrecciato e quella del coraggio per il confronto è la più preziosa tra le medaglie. Eppure il Trofeo Arbiter andava assegnato. Per farlo, la giuria ha ponderato i voti registrati durante la visione dei capi in prima e seconda prova, avvenuta negli scorsi mesi nel parco chiuso dell’eleganza (ovvero la sala riunioni) di Arbiter, con quanto visto e annotato durante il défilé di sabato 19 settembre nel giardino dell’Hotel Principe di Savoia. Il conferimento delle medaglie, realizzate su misura per Arbiter da Picchiani e Barlacchi, una vera e propria «sartoria del metallo» a Firenze, è iniziato con il Premio al miglior indossatore non professionista, consegnato da Maurizio Dallocchio e Mario Baccini ad Andrea Galbiati, che ha sfilato per Drumohr. Benché vi fossero alcuni straordinari indossatori professionisti, tale premio è stato istituito per ricordare e celebrare gli albori della competizione (ai tempi del «Festival della Moda Maschile» in Sanremo) nei primi anni 50, quando a sfilare per i sarti erano i loro clienti. Per conferire il Premio alla Carriera è invece salito sul palco Giuseppe Iannaccone, elegantissimo ed estroso giurato e giurista del foro milanese che ha premiato il Maestro Luigi Fant di Belluno. Fant, pluridecorato sia dalla Presidenza della Repubblica sia da quella dell’Accademia Nazionale dei Sartori, ha ricevuto l’ennesimo titolo a 86 anni: lui nacque un anno prima della fondazione di Arbiter e partecipò al Trofeo circa cinquant’anni fa. Un titolo volto a suggellare un legame lungo una vita.
Per il Premio «Miglior interpretazione del tessuto Loro Piana», conferito all’inimitabile Valentino Ricci di Sciamat per il suo smoking «Bianconeve», è intervenuto il direttore generale della divisione tessuti di Loro Piana, Fabrizio Ciafrei, che con il suo team guida un reparto di eccellenza in un’azienda di eccellenza. I giurati francesi, François Delahaye e Lorenzo Cifonelli, il primo direttore operativo di Dorchester Collection e direttore del Plaza Athénée di Parigi, il secondo proprietario della più importante sartoria di Francia, hanno premiato la straordinaria Milena La Montagna come migliore interprete donna della sartoria maschile. In un mondo di uomini, ci sono delle stelle luminose meritevoli di grandi attenzioni da parte del mercato: La Montagna e Silvia Sartorello, le due incredibili donne in concorso, fanno parte di questo firmamento. È arrivato poi il turno di Bernhard Roetzel, autore di Gentleman. A Timeless Guide to Fashion, e di Domenico Aiello, avvocato amante e conoscitore delle tecniche sartoriali, per conferire il Premio al miglior pantalone al giovane romano Francesco Florio, sarto estroso e attento ai dettagli. Non poteva mancare il riconoscimento al miglior sarto Under 35, vinto da Gennaro Annunziata, volto e cuore di Chiaia Napoli, premiato dall’illustre Gaetano Aloisio, leggenda vivente della sartoria italiana nel mondo e presidente dell’Accademia Nazionale dei Sartori: presente e futuro uniti in una stretta di mano.
A intervallare i premi speciali dal canonico podio ci ha pensato il dolce allo zabaione: in momenti cruciali, gli zuccheri giocano un ruolo fondamentale. Sul palco il direttore dell’Hotel Principe di Savoia Ezio Indiani, galantuomo e Arbiter Elegantiarum prestato all’hôtellerie, è stato munito di due medaglie di bronzo: la città di Napoli ha ottenuto un ex aequo conquistato da Rubinacci e dalla Sartoria Visone, rappresentate da Luca Rubinacci (anche indossatore provetto per la sartoria di famiglia) e il maestro Antonio Visone, tanto riservato quanto grande interprete dell’arte sartoriale partenopea. La medaglia d’argento è finita nella bacheca del giovane sarto vicentino Massimo Pasinato che ha già collezionato 30 anni di sartoria. Un grande sarto deve essere anche imprenditore, manager, un uomo di grande visione. Pasinato è tutto ciò. Il suo modus operandi lo condurrà verso un futuro radioso. Va da sé che per un premio di tale caratura occorreva un giurato di pari fattura: è stato il presidente della Giuria, l’Avvocato Giancarlo Maresca, a consegnare il cofanetto contenente l’onorificenza argentea.
Giunto il momento di assegnare il Trofeo Arbiter, il momento di annunciare il primo Campione, il direttore Franz Botré ha preso parola raccontando quanto importante sia la storia, anche quella di Arbiter, per costruire un futuro solido, per il Paese e per la sartoria. Mentre la suspense saliva, i sarti fremevano: il tempo era maturo. Ha vinto un uomo poliedrico, un maestro dal cuore giovane, un visionario veneziano che ha fatto della propria vita una missione per esportare la bellezza del saper fare: il maestro Franco Puppato. Uno scroscio di applausi ha riempito il Principe di Savoia in onore del vincitore e lui, uomo ricco di vita, ha ringraziato con emozione e con un discorso toccante a testimoniare la rinnovata ambizione di continuare nel migliorarsi e andare oltre, specie per tramandare ai giovani il prezioso sapere.
Gli applausi hanno accompagnato i momenti in cui il palco è stato conquistato dal management di Loro Piana, da quello di Volvo, dai giurati, dalla brigata di cucina, da Antonella Asnaghi e Federico Rava. Applausi ancora hanno fatto da sottofondo ai momenti più intensi di tutta la serata. Quanta bellezza! Ora il sipario è calato. Ma i riflettori sono già accesi sulla prossima edizione: il Trofeo Arbiter, dopo un anno in Sartoria Puppato e dopo che essere stato inciso con il nome del vincitore, tornerà in redazione, pronto per esser consegnato nelle mani di colui che verrà decretato prossimo campione. È stato un piacere vivere con voi questa travolgente esperienza intrisa di passione. Sarà parimenti un piacere scrivere insieme la storia delle prossime edizioni del Trofeo, certi che questo appuntamento detterà i tempi del rilancio assoluto delle nobili arti del saper fare avvalendosi di Mente, Mano e Materia.

 

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