Ricordiamoci il Kant della Critica del giudizio: «matematico» per la sconfinatezza delle sue distese o «dinamico» nelle sue burrasche, il mare è sempre comunque sublime. E il sublime ha sempre presa, anche sulle indoli più pragmatiche. Come quelle degli armatori che, pur di condividere l’incanto lungo 155 miglia nautiche della Tre Golfi, regata della Rolex Capri Sailing Week, settimana di competizioni che inaugura la nuova stagione di regate Rolex, hanno chiesto di anticiparne la partenza alla mezzanotte di venerdì, in modo tale da poter poi presentarsi regolarmente in ufficio il lunedì mattina…
Del mare, la vela è sicuramente l’interprete più congeniale, dalle derive che per esigenze di bilanciamento presuppongono un contatto diretto, epidermico tra l’uomo e l’elemento acqueo, ai cabinati con equipaggi fino a 24 persone: la loro velocità ha recentemente ridefinito la durata media delle regate lunghe off-shore, mentre per quelle costiere i giorni di regata rimangono gli stessi, quand’anche con differenze notevoli a seconda dell’intensità del vento.
Sebbene poi nel corso dei millenni si siano sempre più affinati i calcoli, le formule trigonometriche e i sistemi per non dispendersi nelle vastità degli oceani, i fondamenti della navigazione a vela continuano a essere la forza propulsiva del vento e l’ingegno dell’uomo. Proprio come ai tempi di Ulisse. Ed è nel Mediterraneo cantato da Omero che la Corona di Rolex, legata al mondo della vela sia dalla condivisione di valori sportivi sia da un comune orizzonte tecnico-culturale (un cronometro certificato «superlativo» è garanzia di massima precisione del determinare il punto nave), sostituisce quella di Agamennone e Priamo in una serie di pacifiche sfide, che vedono misurarsi equipaggi e natanti in virtuosismo agonistico ed eccellenza tecnologica. Sfide in occasione delle quali il Mare Nostrum si presenta nella sua veste più regale; quella di località elette a dimora da imperatori e principi (Tiberio ieri, l’Aga Khan oggi), nobilitate dalla presenza di circoli nautici di prestigio, dal Tirreno al Mar Ligure per arrivare fino a Monte Carlo, con la sofisticata sede dello yacht club disegnata dall’archistar Norman Foster. Luoghi resi ancora più incantevoli se li si osserva dal ponte di un cabinato… e anche se non si è tra i fortunati che le regate le seguono dal pozzetto di una barca, ci si può pur sempre sentire parte della gara tramite i moderni sistemi di tracking su smartphone e pc.
Ad aprire le danze è tra il 10 e il 18 maggio la già menzionata Rolex Capri Sailing Week, organizzata in collaborazione con lo Yacht Club Capri, il Circolo del Remo e della Vela Italia di Napoli e lo Yacht Club Italiano, con la Regata dei Tre Golfi tra Napoli e Capri a fungere da prova offshore e ulteriori gare costiere per designare i vincitori del Campionato Nazionale del Tirreno e del Maxi Yacht Capri Trophy. Una settimana che vedrà sfidarsi 130 regine del mare tra cui i Maxi e la flotta dei Nautor’s Swan, questi ultimi fiore all’occhiello dei cantieri finlandesi Nautor, che oggi parlano italiano essendo dal 1998 il loro presidente Leonardo Ferragamo. Alla mezzanotte di venerdì 7 giugno lo scenario si sposta sui mari d’Occitania per Rolex Giraglia, la più importante regata d’altura del Mediterraneo con oltre 300 partecipanti attesi (inclusi aficionados del calibro del Wally 100 Magic Carpet Cubed, a bordo il quattro volte olimpionico Jochen Schümann) e 241 miglia nautiche che individuano la rotta Sanremo-Saint Tropez, doppiando il famoso isolotto corso cui si deve il nome della competizione. A suggello del legame tra lo Yacht Club Italia e lo Yacht Club de Monaco, la tappa finale è Monte Carlo, diversamente dagli ultimi quattro anni, allorché un simile onore era spettato a Genova.
Si prosegue in agosto a Maiorca con il campionato mondiale Rolex TP52 e a settembre con le regate costiere e su bastoni della Maxi Yacht Rolex Cup. Qui sarà lo Yacht Club Costa Smeralda a fare gli onori di casa, nell’appuntamento che per la trentesima volta vede confluire su Porto Cervo la punta di diamante dell’universo velico: 40 Maxi che si contenderanno il titolo mondiale della categoria, con la quale si è soliti definire i superyacht compresi tra i J-Class che giungono a superare i 40 metri di lunghezza e i Mini Maxi, più piccoli (il loro scafo è compreso tra i 18 e i 24 metri) ma fulminei, passando per classi intermedie come i Supermaxi, Wally, Maxi e Maxi 72.
Si chiude in bellezza a ottobre, con la straordinaria varietà di yacht, epoche e nazionalità che la Societé Nautique de Saint-Tropez riunisce da 20 anni per Les Voiles de Saint Tropez e con la Rolex Middle Sea Race, che prevede la circumnavigazione della Sicilia con partenza e arrivo a Malta. Il nostro racconto potrebbe estendersi ben al di là delle colonne d’Ercole: non dimentichiamo che il sodalizio tra Rolex e il mondo della vela ha avuto inizio nel 1958 con l’avvio della collaborazione con il New York Yacht Club e, in seguito, con l’altro fondatore della Coppa America, il britannico Royal Yacht Squadron. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia…